fbpx

Business Plan Sartoria

Aprire una sartoria può essere una buona idea di business, sia per chi possiede abilità in questo campo sia per coloro che invece decidano di investire prevedendo la presenza di personale apposito nella futura attività.

  • Leggi e normativa

Per l’apertura di una sartoria vanno seguite le stesse procedure previste per l’apertura di una qualunque impresa artigiana. Il primo passo è quindi quello di recarsi presso la Camera di commercio ed effettuare l’iscrizione al Registro delle imprese, una sorta di archivio contenente tutte le informazioni dettagliate di ciascuna impresa. Al momento dell’iscrizione al Registro delle Imprese la Camera di Commercio provvede ad assegnare all’impresa stessa il suo codice fiscale.

Il passo successivo è quello di aprire una partita Iva e di procedere all’iscrizione all’Albo delle imprese artigiane, in particolare insieme alla domanda di iscrizione all’albo deve essere presentata la domanda di inizio attività.

A riguardo la Legge n. 443/1985 prevede che l’iscrizione all’Albo delle imprese artigiane è obbligatoria, è costitutiva dell’impresa artigiana ed è condizione necessaria e indispensabile per la concessione delle agevolazioni previste a favore delle imprese artigiane

Per avviare questa attività artigianale non sono richieste né abilitazioni professionali (diversamente ad esempio a quanto avviene per le attività di estetista o di parrucchiere).

Inoltre non sono richieste licenze.

L’unica condizione restrittiva può essere rappresentata dai locali, che devono avere una destinazione ad uso artigianale e rispettare le norme igienico-sanitarie.

In ogni caso, il personale occupato dovrà essere assicurato contro i possibili infortuni sul lavoro (assicurazione INAIL).

  • Il Progetto

–  INVESTIMENTI

Prima di avviare l’attività l’imprenditore deve avere il quadro degli investimenti necessari, fin dal primo anno, e di quelli auspicabili nei successivi.

Le categorie di investimenti che devono essere considerate nell’avvio di una sartoria sono:

•             Immobili, nel caso in cui l’impresa li acquisti.

•             Arredi: bancone, scaffali, sedie, ecc.

•             Macchinari e attrezzature necessarie allo svolgimento dell’attività, ad esempio macchine da taglio e cucito, forbici, metri, ferri da stiro, ecc.

•             Attrezzature d’ufficio, ad esempio una calcolatrice da tavolo o un computer.

•             Automezzi: ad esempio un furgone per trasportare materie prime e prodotti finiti.

•             Investimenti immateriali. Gli investimenti di questo tipo consistono in spese che non comportano l’acquisto di un bene, ma che comunque hanno un effetto pluriennale: ad esempio le spese di  costituzione della società (notaio, commercialisti, bolli, ecc.).

–  COSTI

 

  • I costi fissi

I costi fissi sono quelli che il cui valore nel tempo non varia in diretto rapporto con il fatturato: canoni di affitto, Personale, consulenze, utenze, ecc

  • I costi variabili

I costi variabili sono quelli collegati all’andamento dell’attività.

Nel nostro caso si tratta del costo de: i materiali impiegati nelle riparazioni; costo delle stoffe e degli altri materiali impiegati nella realizzazione di abiti su misura ;

  • Le opportunità in Franchising

Aprire una sartoria in franchising ha fatto il successo di molti piccoli sarti che, anche senza tanta esperienza, hanno trovato il supporto formativo e gestionale di una rete solida con un format collaudato.

I principali vantaggi sono:

Un investimento ottimizzato e contenuto; macchinari di qualità già testati dalla casa madre; insegna e marchio già conosciuti; campagna pubblicitaria e materiale promozionale; software gestionale; start up e assistenza gestionale; manuale operativo; esclusiva di zona.

Aprire una sartoria in franchising vuol dire intraprendere un’attività innovativa nel settore, fornendo servizi di sartoria rapida e qualsiasi tipo di lavoro legato al settore, compreso il ricamo.

La velocità di esecuzione delle commesse, garantito dalle tecniche e dai macchinari forniti, rende il servizio gradito ai clienti che possono nel frattempo fare la “spesa”. Non per nulla le location più usate sono quelle all’interno dei centri commerciali.

Tra i marchi in franchising nel settore della sartoria figura XO’, un marchio che vanta circa 70 punti vendita sia in Italia che all’estero. In questo caso è richiesto un investimento iniziale di 50.000 euro comprensivo di fee d’ingresso e royalties comprese tra 400 e 500 euro. Nell’investimento iniziale sono inoltre compresi i costi per l’acquisto della merce, i costi degli arredi, per l’illuminazione, per software e hardware, per la formazione e per la consulenza. Non è necessario disporre di un locale e non è richiesta una precedente esperienza. Per maggiori informazioni su marchio X0′ e sulla possibilità di affiliazione è possibile consultare il sito www.xosartoriarapida.it.

Altro marchio in franchising attivo nel settore della sartoria è ZYP, che vanta circa 60 punti vendita sia in Italia che all’estero. L’investimento iniziale ammonta a 30.000 euro più Iva, la fee d’ingresso è di 7.500 euro e le royalties sono pari a 100 euro al mese. L’investimento iniziale comprende gli arredi, i costi necessari per eventuali opere murarie, i costi per l’illuminazione, per il software e l’hardware, per la formazione, per la consulenza, i costi per l’acquisto della merce e la pubblicità. E’ richiesto un locale di dimensioni non inferiori ai 30 mq e 1.000 euro circa per l’insegna. E’ gradita una precedente esperienza. Maggiori informazioni si possono trovare sul sito www.zyp.it.

Altri due Franchising sono Mr Cucito e Punto Stiro

  • Il Modello in Excel

Nel link è riportato il modello in excel per sviluppare un Business Plan per una Sartoria.

Modello utilizzabile da società di Persone e ditte individuali.

Utilizzare lo sheet Input, per l’inserimento dati

Parametri iniziali:

Liquidazione iva: indicare sulla base del fatturato previsionale se la liquidazione sarà mensile o trimestrale. Nell’esempio abbiamo inserito liquidazione mensile;

Quota socio: dato che si tratta di società di Persone, indicando la quota % socio il business plan calcola l’utile e la tassazione Irpef del socio stesso, evidenziando anche l’utile netto del socio dopo la tassazione Irpef. Per le ditte individuali ovviamente inserire il 100%.

Finanziamento soci: inserire le quota di conferimento dei soci;

Distribuzione Utile: inserire la quota di distribuzione utile dei soci annua, tenendo presente l’utile azienda dopo tassazione Irap, riportato in alto;

Input Ricavi:

Inserimento descrizione Servizio: abbiamo ipotizzato 2 due tipi di Servizio: Abito su Misura e Riparazione;

Inserimento margine di contribuzione %: E’ il ricarico medio per singolo servizio. La regola per determinare il suo valore assoluto è: Fatturato netto Iva – Costi diretti legati al servizio; per calcolarne la percentuale, il risultato dovrà essere diviso per il ‘Fatturato netto Iva’ e moltiplicato per 100. Abbiamo ipotizzato un margine di contribuzione del 90% per le Riparazione edel 60% per gli abiti su misura:

Aliquota iva: inserimento aliquota Iva Servizi;

Giorni dilazione concessi ai clienti: inserire i giorni di dilazione per tipologia di servizio. Abbiamo ipotizzato 0, in quanto prevediamo il pagamento mensile delle rette.

Fatturato : inserimento del fatturato annuo previsto per tipologia di servizio

Input Investimenti:

Investimenti materiali: inserimento del costo totale degli investimenti materiali (al netto dell’Iva) per ogni anno; Abbiamo ipotizzato 5.500 € di investimenti.

Investimenti immateriali: inserimento del costo totale degli investimenti immateriali (al netto dell’iva) per ogni anno; Abbiamo ipotizzato 1.500 € di investimenti.

Input Personale:

Numero Dipendenti: previsti 1 Dipendente

Input finanziamenti lungo termine (mutui):

Nel caso sia necessario chiedere un finanziamento per la Banca, in questo caso chiesto finanziamento di 10.000€ per portare il saldo Banca positivo il primo anno. Finanziamento al tasso del’8% da restituire in 10 anni

Altri costi:

Inserire gli altri costi fissi, la relativa aliquota iva, ed il costo annuo al netto dell’Iva.

Report:

I Report Finali sono: Stato Patrimoniale, Conto Economico e Cash Flow;

Cruscotto sintetico: nel foglio Input abbiamo inserito un cruscotto sintetico con gli Indicatori principali, in maniera tale da monitorare il variare nell’inserimento e modifica Input.

I dati inserire sono esemplificativi, e possono essere modificati dall’Utente per la Valutazione del proprio Progetto.

Gli indicatori importanti da tenere sotto controllo sono il Reddito e il Conto Corrente Banca che deve essere sempre maggiore di 0, a meno che non siano stato concordato un fido bancario.

Torna in alto